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(1997) per voce e percussione
Testo di Giorgio Caproni
Prima esecuzione New York, Julliard School
Edizione Ricordi
Partitura (137886) in vendita al seguente link
Durata 7’ ca.
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Il brano, per voce e percussione, composto espressamente per le celebrazioni in onore di Giorgio Caproni, si configura come una riscrittura di un omonimo pezzo del 1986, il cui organico era costituito da soprano, clarinetto, violoncello e pianoforte.
Il titolo fa riferimento alla raccolta Come un’allegoria, di cui fanno parte le due liriche che innervano la composizione.
La condotta della parte musicale si collega strettamente alle immagini poetiche, anche se spesso in maniera non temporalmente consequenziale, non disdegnando una sorta di velato madrigalismo. La diversità dei toni lirici e il carattere decisamente contrastante delle due poesie viene a tradursi in due composizioni dalla fisionomia nettamente differenziata ed antinomica. (Sonia BO)
Dopo la pioggia la terra
è un frutto appena sbucciato.
Il fiato del fieno bagnato
è più acre – ma ride il sole
bianco sui prati di marzo
a una fanciulla che apre la finestra.
Dalla pianura ventosa
della tua terra ho avuto
quest’aspra volontà.
Lontano dalla mal’aria,
domerò la mia vita
come domavi le tue cavalle
ombrose,
tutte slanci ed inutili
corse.
(Giorgio Caproni)